Supporto psicologico e psicoterapeutico

Sand Play Therapy

La sand play therapy permette di entrare in contatto con il proprio mondo interno facilitando l’espressione di stati d’animo. É considerata un facilitatore in ambito psicoterapeutico perché permette alla psiche del paziente di esprimersi.

Cos’è la Sand Play Therapy

Dora Kalff, un’allieva di C.G. Jung, ha sviluppato alla fine degli anni ’50 una tecnica terapeutica e psicodiagnostica nota come Sand Play Therapy (terapia con il gioco della sabbia).

Anche se il giocare con la sabbia fa pensare che possa essere utilizzata solo con i bambini in realtà è uno strumento molto utile anche con adolescenti e adulti.

A cosa serve la Sand Play Therapy

La sand play therapy permette di entrare in contatto con il proprio mondo interno facilitando l’espressione di stati d’animo e conflitti che a livello verbale sarebbe difficile manifestare. Per questo è considerata un facilitatore in ambito psicoterapeutico perché offre alla psiche del paziente una condizione ideale per potersi esprimere.

Come funziona la Sand Play Therapy

Immaginate decine e decine di oggetti che rappresentano in miniatura il mondo che ci circonda (animali, piante, uomini, donne, bambini, mezzi di trasporto…) ma anche quello che appartiene alla fantasia e alla mitologia (fate, streghe, draghi, divinità…), tutti questi possono essere scelti per poter giocare o creare liberamente, all’interno della sabbiera (un vassoio su ruote riempito di sabbia fine), una storia o una scenografia. La stessa versatilità della sabbia che può essere asciutta o bagnata, fine o compatta sollecita, in chi la tocca e la plasma, una serie di sensazioni che attivano emozioni, ricordi e creatività.

La sand play permette di affrontare i propri conflitti interiori grazie alle risorse psichiche che essa attiva, ed è particolarmente indicata in tutte quelle situazioni in cui la comunicazione verbale può risultare difficile.

Per ogni età, la cassetta di sabbia rappresenta dunque uno spazio libero e protetto in cui “giocando” è possibile dare voce alle parti più intime di sé.